Prot. AMB N. 482/02-07-2015

 

Al Presidente della Repubblica

On. Sergio Mattarella

Palazzo del Quirinale 00187 - Roma

Al Presidente del Senato

On. Pietro Grasso

Palazzo Madama 00186 - Roma

Al Presidente della Camera dei Deputati

On. Laura Boldrini

Palazzo Montecitorio 00186 - Roma

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Dr. Matteo Renzi

Palazzo Chigi 00100 - Roma

Al Ministro della Salute

On. Beatrice Lorenzin

Lungotevere Ripa, 1 - 00153 – Roma

Al Presidente della Commissione di Vigilanza Rai

On. Roberto Fico

Palazzo Montecitorio

00186 Roma

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Palazzo San Macuto

Via del Seminario, 76

00187 Roma

Ai Presidenti delle Giunte Regionali

Loro sedi

Al Dirigente Settore Area LEA

Dr. Giacomino Brancati

Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie

Regione Calabria

Al Presidente del Consiglio Nazionale

dell’Ordine dei Giornalisti

Dr. Enzo Iacopino

Via Parigi, 11 - 00185 Roma

E, p.c.

Alle Associazioni Nazionali dei Consumatori

Loro sedi

APPELLO

PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE MICOLOGICA DIFFUSA

ATTRAVERSO I MEZZI DI COMUNICAZIONE

In qualità di garanti delle rispettive istituzioni presiedute, con la presente intendiamo sottoporre

all’attenzione delle SS.VV. Illustrissime, la potenziale pericolosità della non corretta informazione che

sempre più spesso viene diffusa sia attraverso le reti televisive che sulla carta stampata in merito al consumo

alimentare dei funghi spontanei, i quali, ogni anno, sono causa di rilevanti danni alla salute, con conseguenze

talora molto gravi, quali morte o trapianto d’organo, per un cospicuo numero di consumatori. Questo è

quanto, ancora una volta, è emerso anche in occasione del recente Workshop Regionale sulle intossicazioni

da funghi organizzato a Lamezia Terme (CZ) dal Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie

Regione Calabria, con la collaborazione dell'AMB (Associazione Micologica Bresadola) e della CMC

(Confederazione Micologica Calabrese).

Il numero dei casi di intossicazione da funghi che ogni anno si registrano nel nostro Paese è allarmante. Fra i

dati disponibili, utili a quantificare il numero di eventi tossici, vi sono quelli forniti dai Centri Antiveleni

(CAV) ed in particolare quelli resi disponibili dal CAV di Milano che, dal 1994 al 2014, ha registrato 13.891

casi clinici di varia gravità, di cui i più seri hanno causato 46 decessi e 21 trapianti di fegato. A questi casi va

sommato un numero variabile di commensali che hanno partecipato al pasto in ciascun evento (da un minino

di 2, fino a 60 commensali), il che aumenta il numero di pazienti intossicati di circa il 38%, in media circa

1000 casi all’anno. Per avere però una stima annua ancora più realistica sul numero di pazienti con

problematiche cliniche relative al consumo di funghi occorrerebbe poi considerare tutti gli altri casi, sia

quelli gestiti da altri CAV, sia quelli per i quali non è stata richiesta la consulenza tossicologica del Cav di

Milano.

Negli ultimi anni il momento peggiore si è registrato nell’autunno 2012, quando in pochi mesi, si sono

verificati numerosi casi di intossicazioni fungine molto gravi, che hanno provocato un cospicuo aumentato

del numero dei morti e di trapianti d'organo.

La gravità della situazione fu colta dal Ministero della Salute che, in quella occasione, diramò un comunicato

stampa di “allerta” sul consumo di funghi non controllati, pubblicando, altresì, sul proprio sito, un opuscolo

informativo e un decalogo sul consumo dei funghi in sicurezza (redatto a cura del CAV di Milano).

In quello stesso periodo l'AMB, la Provincia di Milano, il Centro Antiveleni di Milano, con il patrocinio del

Ministero della Salute, del Ministero dell’Ambiente e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca

Ambientale (ISPRA), erano impegnati nell'organizzazione del 5° Convegno Internazionale di

Micotossicologia. L’incessante susseguirsi di nuovi casi di avvelenamento da funghi spontanei sembrava

affermare l'insufficienza di ogni sforzo finalizzato a fornire informazioni corrette sul gravissimo pericolo

rappresentato dal consumo “inconsapevole” di funghi spontanei e su alcune altrettanto pericolose credenze o

consuetudini locali, diffuse anche attraverso i mezzi di informazione, legate sia alla raccolta che alla

preparazione alimentare dei funghi.

Tutto ciò ha raggiunto il suo apice il 24 maggio 2014 con la presentazione e la cottura in diretta televisiva, su

una rete RAI, di un fungo, Gyromitra esculenta, considerato velenoso dal Ministero della Salute e dalla

comunità scientifica, perché responsabile, nel recente passato, di intossicazioni anche letali. A tale proposito

nessun esito ha finora avuto la richiesta (allegata in copia al presente appello) inoltrata con tempestività ai

Dirigenti RAI al fine di ottenere una pubblica rettifica nell’ambito della stessa trasmissione.

Tale irresponsabile episodio avveniva a pochi mesi dalla morte di una donna in Calabria, nel marzo 2014, per

consumo di una specie fungina tossica, seguito, ancora in Calabria, nell’ottobre 2014, dal decesso di un

uomo e dal trapianto di fegato in una donna, sempre per ingestione di funghi non controllati.

Non è certamente necessario richiamare l’art. 32 della Costituzione per affermare che l’attività di

prevenzione delle intossicazioni da funghi rientra pienamente nei principi garantiti dalla Carta, la quale tutela

la salute “come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”. Il danno in termini di salute

che tali eventi producono è infatti così socialmente significativo, a causa del grave periodo invalidante con

esiti in alcuni casi permanenti se non mortali, da motivare di per se l’appello che intendiamo inoltrare. Allo

stesso modo rilevanti e di pubblico interesse sono anche gli oneri sanitari, derivanti dalla degenza presso

strutture ospedaliere di alta specializzazione e, a maggior ragione, in caso di eventuale intervento chirurgico

per trapianto d’organo.

Per contrastare tali drammatici eventi il legislatore, già dal 1996, istituì gli Ispettorati Micologici presso

ciascuna Azienda Sanitaria con compiti di controllo sulla commercializzazione, trasformazione e consumo

dei funghi nonché di consulenza sia per i privati raccoglitori che, in occasione di evento tossico, per i Pronto

Soccorso, per i Medici Ospedalieri, di Medicina Generale e di Continuità Assistenziale.

In collaborazione con i Dipartimenti Pubblici di Prevenzione, anche l’AMB, iscritta con il N. 159 al registro

nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale, grazie alla sua presenza capillare su tutto il territorio

Nazionale (130 Gruppi) e mediante l’impegno volontario dei circa 10.000 associati, realizza, da diversi

decenni, un’incessante attività di prevenzione tramite la divulgazione di una corretta cultura micologica.

Tuttavia l’intossicazione da funghi non deve essere considerata un evento ineludibile o una fatalità, ma una

circostanza grave che può e deve essere preventivamente contrastata veicolando, in modo diretto, la giusta

informazione. Le analisi che seguirono agli eventi del 2012 fecero ipotizzare, fra i motivi dell’evidente

inadeguatezza del sistema di prevenzione, anche il potenziale ruolo della non corretta informazione che,

sempre più spesso, viene data sui funghi dai più diffusi mezzi di informazione. Ci riferiamo in particolare a

quella veicolata nell’ambito di alcune trasmissioni televisive e su certa carta stampata, diffusa da presunti

“esperti di funghi”, che risulta spesso farcita di superficialità, pressapochismo, disconoscenza e superstizioni

e che può creare, nella pubblica opinione, un disorientamento così elevato da vanificare ogni sforzo

informativo di corretta prevenzione reso sia dai Servizi pubblici che dalle Associazioni di Volontariato. A

documentare tutto ciò è l’intervento di un noto cuoco che, in una trasmissione televisiva molto seguita dal

pubblico, faceva riferimento ad un fantasioso metodo utile a rilevare, al momento della cottura, la presunta

velenosità dei funghi. Sulla estrema pericolosità di tale evento è allarmante richiamare il fatto che una donna

di Cosenza, nel 2014, facendo affidamento proprio sullo stesso falso criterio nel cucinare funghi da lei

raccolti e consumati senza il preventivo controllo micologico, si procurò un gravissimo avvelenamento

falloideo.

Alla luce di quanto esposto, riteniamo che i tempi siano maturi per passare ad una più approfondita, corretta

e vasta informazione sul tema “funghi”, troppo spesso trattato in modo distorto e superficiale.

Abbiamo fondati motivi per ritenere che la “disinformazione sui funghi”, resa in troppo numerose occasioni

dai mezzi di informazione, possa avere una “corresponsabilità oggettiva” nel verificarsi degli episodi di

intossicazione. Un minuto di disinformazione in una rete televisiva nazionale o locale vanifica il lavoro di

chi fa seria prevenzione sulle intossicazione da funghi. Appare evidente che non è sufficiente essere

frequentatori dei boschi e raccoglitori di funghi o chef conosciuti, per essere considerati “esperti di funghi”.

Rivolgiamo pertanto un accorato e pressante

A P P E L L O

affinché vengano poste regole precise che impongano, a qualunque operatore dell’informazione in

qualunque contesto operi, prima di trattare l’argomento funghi, di consultare preventivamente, per le

rispettive competenze,

- i Micologi degli Ispettorati Micologici,

- i Tossicologi dei Centri Antiveleni,

- i Micologi dell’AMB (contattabili tramite i Referenti Nazionali AMB sotto indicati).

Auspichiamo altresì che venga realizzata una pubblica campagna di spot pubblicitari televisivi (tipo

“Pubblicità Progresso”) sul “consumo in sicurezza dei funghi” curata, a garanzia dei corretti

contenuti, dalle medesime figure professionali.

Trento, 2 luglio 2015

I Referenti nazionali per la Micotossicologia dell’ AMB

Dr. Luigi Cocchi

Dr. Carmine Siniscalco

Per la Confederazione Micologica Calabrese (CMC)

Dr. Francesco Toteda

(Presidente CMC)

Dr. Ernesto Marra

(Direttore Comitato Scientifico CMC)

Il Direttore del Centro AntiVeleni (CAV)

Ospedale Niguarda Ca’ Granda - Milano

Dr.ssa Franca Davanzo

Per eventuali ed auspicabili contatti rivolgersi a:

Dr. Luigi Cocchi – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dr. Carmine Siniscalco – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Dr.ssa Franca Davanzo – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Appello in pdf